(...) "Non mi capisci? Meglio così; in questo modo non pretendi che io passi nel tuo spazio, diventi come te", "Non ti capisco, sei proprio strano e appartenente a un altro mondo. Posso anche cercare di trascinarti a forza nel mio, ma ciò non cambia il fatto che ora sei diverso e altrove"». (F. La Cecla,
Il malinteso, 1994, p.162.)
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