8 feb 2017

ABITARE #2. NELLA PELLE/ BIANCO & VALENTE

di Marilena Pecoraro
http://www.bianco-valente.com/
Bianco-Valente,  Tu sei qui, Installazione  ambientale nel cortile di  Palazzo Strozzi a Firenze, 2014

Giovanna Bianco nata Latronico (PZ) e Pino Valente nato Napoli, si incontrano a Napoli e cominciano a lavorare insieme nel 1994 utilizzando come  linguaggi espressivi prevalentemente il video e la fotografia.  I loro lavori sottolineano la dualità fra il corpo, struttura organica di carne, definita e limitata nello spazio e nel tempo,e la mente, un fenomeno senza confini apparenti, totalmente libero e autoreferenziale. La loro ricerca mira a individuare un punto di contatto che leghi indissolubilmente il dominio del primo, la percezione della realtà esterna, al dominio del secondo, ovvero quel processo cerebrale che ci permette di mantenere il ricordo dell’esperienza.

I  lavori : ”COME IL VENTO”,2013, “COSTELLAZIONE DI ME”, 2014 ;“COSA MANCA”,2014; “LAND CODE, 2105 ; “IL MARE NON BAGNA NAPOLI “ 2015, ; “NELLA PELLE” 2010 , sono tutte esperienze scaturite da inviti o esperienze di Residenze d'Artista. In queste occasioni Bianco -Valente hanno cercato di trovare le connessioni che passavano tra i luoghi e chi li abita ,trovare un rapporto tra passato e presente per arrivare ad una condivisione degli spazi .


Come il vento realizzata nell'aprile 2013
concepita durante una residenza a Becharre, una comunità cristiano-maronita del nord del Libano, invitati per il progetto A place for action, a cura di Katia Baraldi e Laure Keyrouz (Front of Art).
Due sono gli elementi fortemente contrastanti che emergono con forza a Becharre: la bellezza del paesaggio naturale e le costruzioni in cemento, molte delle quali non completate, che hanno preso il posto delle antiche costruzioni in pietra locale.
Il Libano è uno snodo nevralgico di tutto il medio oriente e le varie confessioni religiose convivono pacificamente, e potrebbero continuare a farlo se non fosse per l’influenza delle nazioni circostanti che sono state alla base delle varie guerre che ciclicamente hanno afflitto il paese.
L’idea del progetto era quella di rendere pubblici i sentimenti e le sensazioni che le persone tendono a non manifestare, senza mai toccare direttamente il tema della guerra , che è un argomento difficile  da affrontare per un libanese.
I due artisti hanno incontrato diverse persone per farsi raccontare la propria storia, in particolare gli anziani chiedendo  di come fosse cambiato il modo di vivere negli anni e se c’era qualcosa del passato che gli mancava particolarmente, mentre ai giovani chiedevano  soprattutto delle loro speranze e di come immaginavano il loro futuro a Becharre.
Da questi racconti  sono state  estratte alcune brevi frasi per la loro poeticità .
 “ Eravamo come un cuore aperto che ride in mezzo ai campi” oppure “Quando ti immergi nella valle, con un solo sguardo puoi abbracciare terra e cielo”.
  Con l’aiuto di un calligrafo e di tanti ragazzi del posto sono state  trascritte su alcuni muri in cemento della città.


Come il vento,2013 - Becharre. http://www.bianco-valente.com/images.htm



In Costellazione di me,  realizzata  nel maggio 2014 per ISP Whitney Museum di New York  per la mostra Common Spaces all'interno  della galleria The Kitchen a Chelsea.
Hanno realizzato una nuova versione di Costellazione di me incentrata sulle trasformazioni sociali e urbanistiche che negli ultimi decenni hanno coinvolto il quartiere newyorkese di Chelsea e i suoi abitanti. Durante le due settimane di permanenza hanno incontrato in gli abitanti storici in un centro sociale per anziani di Chelsea, dove alcuni di loro hanno raccontato la loro storia e le trasformazioni del quartiere dove hanno vissuto la loro vita. Ne è scaturita una mappa immaginaria dei luoghi che ormai non esistono più, se non nella loro mente, che insieme alla trama dei loro racconti è diventata la struttura portante dell'installazione di parole che loro stessi avevano  aiutato a tracciare sulle pareti di The Kitchen.

Mai sottovalutare l’importanza della parola:
https://www.youtube.com/watch?v=AQZCy0r7A5c



        Costellazione di me,2014- Chelsea ,New York  , http://www.bianco-valente.com/images.html


In  Cosa manca ,  realizzata nel giugno 2014 durante una settimana di residenza a Roccagloriosa in Cilento per il progetto "Public Spaces = A place for Action" di Front of Art (Katia Baraldi, Laure Keyrouz e Andrea Stomeo).
Il progetto consisteva nel  formulare la  stessa domanda a diversi abitanti di Roccagloriosa incontrati per strada o nelle loro case: "Cosa manca?"
Le risposte ricevute sono state tutte trascritte su lenzuola o tovaglie da tavola che non si  usavano più.
Per alcuni giorni hanno   dipinto le risposte su queste lenzuola e tovaglie, chiedendo poi agli abitanti di esporli il giorno dell'inaugurazione, facendo in modo che ognuno mostrasse al proprio balcone la risposta espressa da un'altra persona, così da intrecciare in maniera non controllabile i punti di vista sui desideri e le necessità della comunità.
La risposta è stata entusiastica ed ha cambiato per un giorno le strade del borgo ed il modo di interagire dei suoi abitanti, offrendo molti spunti di riflessione e discussione.


Cosa manca,2014-  Roccagloriosa http://www.bianco-valente.com/images.htm

In “ Il mare non bagna Napoli” , 2015, Museo Madre, Napoli.
 É  un'installazione ambientale  realizzata con  lettere in ferro pieno.
L'opera, installata sul terrazzo del museo, riprende il titolo del famoso libro di Anna Maria Ortese, che nel 1953 in una serie di racconti fece un'analisi estremamente lucida delle condizioni di vita a Napoli nel secondo dopoguerra.
Rileggendo oggi quelle pagine si resta meravigliati di quanto esse siano attuali, in particolare quando descrivono le dinamiche sociali che animano la città e che vedono il totale scollamento fra le istituzioni, gli intellettuali e un'ampia parte della popolazione che è ancora relegata ad una economia di sussistenza. Abitiamo tutti gli stessi luoghi, ma su piani completamente diversi, che solo occasionalmente sembrano intersecarsi.


 Il mare non bagna Napoli , 2015- Museo Madre, Napoli http://www.bianco-valente.com/images.htm

In “  Land Code “ , 2015,  un’opera  realizzata  in occasione di un workshop con gli studenti dell’Accademia di Foggia che aveva per tema la storia del Regio Tratturo Pescasseroli - Candela, una sorta di autostrada di erba lunga 211 Km che per due millenni le greggi di pecore hanno percorso nella loro transumanza che le portava nel corso dell’anno dalle montagne dell’appennino al mare e viceversa. Pur non essendo più utilizzato, il Tratturo è quasi tutto ancora percorribile a piedi o a cavallo.
Il lavoro consiste in  un grande landmark in pietra bianca e nera. Un codice che tramite uno smartphone permettesse di collegarsi ad un sito web .
L’idea  è stata quella di  utilizzare un materiale concreto e antico come la pietra, legandolo all'immaterialità del world wide web, il tutto in uno scenario naturale incantevole.

       
                   
                                                 Land Code “ , 2015 Regio Tratturo Pescasseroli - Candela

Il video “Sulla Pelle” del 2010 affronta  l’ossessione per la città  di Napoli,i testi sono tratti dal testo  Il mare non Bagna Napoli di  Anna Maria Ortese.


Sulla pelle , Video -Sound Design Andrea Gabriele, 4'20'', 2010
https://www.youtube.com/watch?v=v3-75ICDYXI

https://www.youtube.com/watch?v=MC7yzHkrAJg Martedì Critici

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.